Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12623 del 18 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12623PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La valutazione della gravità del quadro indiziario e dell'attualità delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione di misure restrittive della libertà personale, rientra nella competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione congrua, esauriente e logicamente coerente, che dia conto dell'iter logico-giuridico seguito e delle ragioni del decisum. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la correttezza logica e giuridica della motivazione, senza poter sindacare nel merito le determinazioni assunte. Parimenti, la valutazione delle esigenze cautelari, se adeguatamente motivata in relazione alle specifiche circostanze di fatto, è insindacabile in sede di legittimità, essendo preclusa ogni rivalutazione nel merito delle relative statuizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuel - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 6380/2012 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 12/09/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Stabile Carmine, inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Proc…

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