Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali può annullare, con provvedimento motivato, l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla comunicazione, anche in caso di domanda di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 32 della Legge n. 47 del 1985, qualora il Comune non abbia adeguatamente motivato in ordine alla compatibilità dell'intervento edilizio con i valori paesaggistici tutelati. Il Ministero, in tal caso, può indicare le ragioni di merito che depongono per la non compatibilità dell'opera, senza tuttavia poter sostituire la propria valutazione tecnico-discrezionale a quella effettuata dal Comune, salvo il caso in cui quest'ultimo non abbia motivato in maniera adeguata. Il potere di annullamento ministeriale rappresenta uno strumento di estrema difesa del paesaggio, quale valore costituzionale primario, attribuito all'Autorità statale per sindacare la legittimità dell'esercizio delle funzioni amministrative connesse al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, anche in sede di sanatoria edilizia.