E` manifestamente infondata la questione di legittimita` costituzionale dell`art. 4, n. 1 lett. b) d.p.r. 16 dicembre 1986, n. 865, che stabilisce una condizione soggettiva di esclusione dell`amnistia nei confronti di coloro i quali nei dieci anni anteriori all`entrata in vigore del citato decreto hanno riportato una condanna a pena detentiva superiore a tre anni per delitto non colposo, dedotta in relazione agli artt. 2 e 3 cost. sul rilievo della irragionevolezza della presunzione assoluta di persistenza, della pericolosita` ed in riferimento alle sentenze n. 139 del 1982 e n. 249 del 1983 della corte costituzionale, che hanno dichiarato l`illegittimita` degli artt. 204 capoverso 222, primo comma, 205, capoverso n. 2 c.p. nelle parti in cui non subordinano il provvedimento di ricovero in ospedale psichiatrico dell`imputato prosciolto per infermita` psichica al previo accertamento, da parte del giudice della cognizione o della esecuzione, della persistenza della pericolosita` sociale derivante dall`infermita`. Infatti, la dedotta eccezione trascura la diversita` della natura della materia in cui l`illegittimita` era stata dichiarata, rispetto a quella in esame, in riferimento alla quale non e` ipotizzabile, come per la prima, alcuna modifica, delle condizioni del soggetto che possa contrapporsi alla presunzione configurata.