Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19073 del 9 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19073PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia e l'ingiuria, anche se pronunciate in reazione a un fatto illecito commesso da altri su mandato di terzi, non sono giustificate né scusate dall'ordinamento giuridico, in quanto costituiscono comunque condotte penalmente rilevanti che non possono essere considerate lecite o scriminate sulla base di meri indici di fatto inapprezzabili o non adeguatamente allegati e provati dinanzi ai giudici di merito. La valutazione della credibilità e attendibilità delle testimonianze, anche se in contrasto tra loro, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale può motivatamente privilegiare alcune deposizioni rispetto ad altre, senza che ciò comporti vizi di motivazione censurabili in sede di legittimità, salvo che non risulti una manifesta illogicità o irragionevolezza della valutazione compiuta. Il decorso del termine di prescrizione dei reati di ingiuria e minaccia deve essere valutato con riferimento alla data di commissione dei fatti e alla normativa vigente al momento della pronuncia della sentenza di primo grado, senza che assumano rilievo eventuali modifiche legislative intervenute successivamente. In tali ipotesi, il giudice di legittimità non può sindacare nel merito le valutazioni compiute dai giudici di merito, se non in presenza di vizi logici o irragionevolezza manifesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SP. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/11/2006 TRIBUNALE di ARIANO IRPINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di rigetto del Sostituto Procuratore Generale Dott. CONSOLO Santi.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Il Tribunale di Ariano Irpino, dichiarando inammissibile l'appello del P.M. h…

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