Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti può legittimamente respingere la richiesta di modifica dell'esercizio di un'autolinea ordinaria, qualora la variazione del capolinea da una località portuale ad una località a vocazione turistica snaturerebbe la finalità originaria del collegamento, che era stata istituita per servire prevalentemente l'utenza militare tra i principali porti del Paese. In tali casi, il Ministero non è vincolato a valutazioni di mera opportunità o di lieve entità della modifica, ma deve applicare i criteri normativi che individuano gli elementi caratterizzanti il titolo abilitativo, quali il percorso dell'autolinea, il bacino di traffico e la sua finalità. Pertanto, il provvedimento di diniego che motivi adeguatamente il rischio di stravolgimento della finalità originaria della linea non è affetto da eccesso di potere, anche ove si discosti da pareri favorevoli di uffici periferici, in quanto la valutazione finale spetta comunque all'amministrazione centrale competente.