Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46831 del 12 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:46831PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori, quale reato abituale di evento, è integrato dal dolo generico, che richiede la volontà di porre in essere più condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, senza necessità della preordinazione di tali condotte, potendo queste essere anche meramente casuali e realizzate qualora se ne presenti l'occasione. La reciprocità dei comportamenti molesti tra l'autore del reato e la persona offesa non esclude la configurabilità del delitto, incombendo in tali ipotesi sul giudice un più accurato onere di motivazione in ordine alla sussistenza dell'evento di danno, ossia dello stato d'ansia o di paura della presunta persona offesa, del suo effettivo timore per l'incolumità propria o di persone ad essa vicine o della necessità del mutamento delle abitudini di vita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/07/2021 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO CANANZI;
lette la requisitoria e le conclusioni depositate dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. GIORDANO LUIGI, con le quali chiedeva dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bologna, con la sentenza eme…

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