Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51940 del 14 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51940PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, deve effettuare un'analisi approfondita e puntuale della prova, senza limitarsi ad un mero recepimento acritico dei contenuti del provvedimento genetico e della richiesta cautelare del pubblico ministero. Il giudice è tenuto a motivare in modo chiaro ed esaustivo le ragioni per le quali ritiene integrati i presupposti per l'applicazione della misura cautelare, confrontandosi in modo specifico con le deduzioni difensive e senza privilegiare aprioristicamente alcune fonti di prova rispetto ad altre. In particolare, il giudice deve valutare in modo logico e coerente la convergenza degli elementi indiziari, anche quando vi siano dati probatori apparentemente contrastanti, al fine di pervenire ad un giudizio di gravità indiziaria che sia effettivamente sorretto da una motivazione adeguata e immune da vizi logici. Allo stesso modo, il giudice deve motivare in modo puntuale la sussistenza delle esigenze cautelari, tenendo conto della gravità dei fatti, delle modalità della condotta, dell'entità dei mezzi finanziari e del ruolo rivestito dall'indagato all'interno dell'associazione criminosa, al fine di giustificare l'applicazione della più grave misura cautelare della custodia in carcere come l'unica idonea a contenere il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/03/2017 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCALIA Laura;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TAMPIERI Luca, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catanzaro, c…

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