Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28859 del 19 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28859PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta dalla prova della commissione di reati-fine nell'interesse o a vantaggio dell'associazione, anche in assenza di una dimostrazione diretta del ruolo dinamico e funzionale dell'imputato nell'ambito del sodalizio criminale. Le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, pur potendo essere generiche e parziali a causa della frammentarietà delle conoscenze in ambito mafioso, possono concorrere, unitamente ad altri elementi probatori, a delineare il quadro delle attività criminali di una determinata zona e dei soggetti in essa operanti, purché dotate del tasso di specificità idoneo a inquadrare, anche dal punto di vista personale, i fatti della narrazione. L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 416-bis.1 c.p. ricorre a prescindere da qualsiasi legame del suo autore con l'organizzazione mafiosa o con l'esistenza stessa di tale compagine in un determinato contesto, essendo sufficiente l'evocazione di un sodalizio capace di dare, all'occorrenza, man forte all'agente. In presenza di gravi indizi di colpevolezza per il delitto di partecipazione ad un'associazione mafiosa ancora operativa, il giudice non ha l'obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza dei "pericula libertatis" ma deve soltanto apprezzare gli eventuali segnali di rescissione del legame del soggetto con il sodalizio criminale tali da smentire, nel caso concreto, l'effetto della presunzione di cui all'art. 275 c.p.p., comma 3, in mancanza dei quali va applicata in via obbligatoria la misura della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/03/2020 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO SETTEMBRE;
sentite le conclusioni del PG Dr. PICARDI ANTONIETTA, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
Udito l'avvocato (OMISSIS), per il ricorrente, che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
Udito l'avv.to (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale …

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