Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23619 del 12 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:23619PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura anche quando le condotte vessatorie, fisiche o psicologiche, nei confronti del coniuge siano sorte nell'ambito domestico e proseguano nonostante la sopravvenuta formale interruzione del vincolo familiare, in quanto la separazione incide soltanto sull'assetto concreto delle condizioni di vita, ma non sullo status acquisito di "persona della famiglia", presupposto applicativo della norma. Pertanto, il reato di maltrattamenti permane anche dopo la separazione, qualora le azioni abusive e discriminatorie, volte a imporre una relazione di controllo e subordinazione della vittima, continuino a manifestarsi, anche attraverso il condizionamento manipolatorio fondato su ricatti affettivi agevolati dalla relazione genitoriale. In tal caso, il numero limitato di episodi accertati in un ristretto arco temporale non esclude la configurabilità del delitto, essendo necessaria una valutazione complessiva della condotta dell'agente, volta ad accertare il disegno discriminatorio e la sistematicità delle azioni finalizzate a ledere la dignità e la libertà della persona offesa. La giurisprudenza di legittimità ha, infatti, chiarito che, ai fini della sussistenza del reato di maltrattamenti, assume rilievo preminente l'accertamento dell'intento dell'autore di imporre una relazione asimmetrica di potere e controllo, piuttosto che il mero dato quantitativo degli episodi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. APRILE Ercole - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Relatrice

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ri.Sa., nato a M il (omissis);
avverso la sentenza del 12/07/2023 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dalla ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso;
letta la memoria dell'Avv. Pi.Pu., nell'interesse della costituita parte
civile Ca.Ma., che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso con
condanna al pagamento delle spese pro…

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