Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33235 del 29 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:33235PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di truffa continuata in concorso può essere legittimamente pronunciata sulla base di un complesso di elementi probatori, quali individuazioni fotografiche da parte delle persone offese, il ritrovamento della merce oggetto della truffa in locali nella disponibilità degli imputati, le intercettazioni telefoniche e le deposizioni testimoniali, anche in assenza di una confessione degli imputati, purché la motivazione della sentenza dia conto in modo logico e coerente del percorso argomentativo seguito per ritenere provata la responsabilità degli stessi. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della prova, nel rispetto del principio di libero convincimento, e la sua decisione è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o carente di motivazione. La mancanza di specificità dei motivi di ricorso per cassazione, come prescritto dall'art. 581 c.p.p., rende l'impugnazione inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/06/2015 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa CARDIA Delia, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita'…

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