Consiglio di Stato sentenza n. 5455 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:5455SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento in autotutela di un permesso di costruire rilasciato in violazione di vincoli paesaggistici e urbanistici non richiede una specifica motivazione sull'interesse pubblico concreto e attuale, in quanto l'interesse del privato alla realizzazione dell'intervento edilizio non legittimo è necessariamente recessivo rispetto all'interesse pubblico all'osservanza della normativa urbanistico-edilizia e al corretto governo del territorio. L'Amministrazione può legittimamente annullare in autotutela il permesso di costruire anche a distanza di tempo dal suo rilascio, senza che sia configurabile un affidamento tutelabile del privato, quando l'area interessata risulti notoriamente vincolata e l'intervento edilizio sia in contrasto con la disciplina urbanistica vigente. In tali casi, l'Amministrazione non è tenuta a una puntuale motivazione sull'interesse pubblico concreto e attuale sotteso all'esercizio del potere di autotutela, essendo sufficiente il richiamo ai vincoli e alle prescrizioni urbanistiche che rendono l'intervento edilizio non consentito. Il privato non può vantare un diritto al risarcimento dei danni derivanti dall'annullamento del permesso di costruire, in quanto gli oneri tecnici e i costi sostenuti per l'istanza edilizia rappresentano un onere a suo carico, indipendentemente dall'esito della domanda, e il suo affidamento non può essere tutelato quando l'attività autorizzata risulta manifestamente illegittima.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/11/2017

N. 05455/2017REG.PROV.COLL.

N. 04583/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4583 del 2012, proposto dal signor Salvatore Benvenuto, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Arieta e Anna Maria Mazza, con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via dell'Assunzione n. 154, Pal.6 - Int.8;

contro

Il Comune di Diamante, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato Mariella Tripicchio, con domicilio eletto ex art. 25 c.p.a. presso il Consiglio di Stato - Segreteria in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CALABRIA - CATANZARO :SEZIONE II n. 00500/2011, resa tra le parti, concernente il perme…

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