Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11016 del 16 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:11016PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. può essere integrato anche attraverso condotte di riciclaggio di denaro proveniente da attività estorsive del sodalizio criminale, qualora tali condotte dimostrino l'inserimento stabile e organico dell'indagato nel tessuto dell'associazione mafiosa, contribuendone al finanziamento e alla realizzazione dei suoi scopi delittuosi. A tal fine, le intercettazioni ambientali e telefoniche che evidenziano il coinvolgimento dell'indagato nelle attività di riciclaggio svolte per conto del sodalizio mafioso, il suo stretto legame con gli esponenti di vertice dell'organizzazione e il suo ruolo di rilievo nell'economia criminale della consorteria, costituiscono elementi indiziari idonei a giustificare l'applicazione di misure cautelari personali, anche in assenza di una contestazione specifica del reato di riciclaggio, purché tali condotte siano ritenute dal giudice espressione dell'inserimento stabile dell'indagato nell'associazione mafiosa e del suo contributo al suo finanziamento e alla realizzazione dei suoi scopi delittuosi. Ciò in quanto il reato di partecipazione associativa non richiede necessariamente la prova di specifici reati-fine, essendo sufficiente la dimostrazione dell'inserimento organico dell'indagato nel sodalizio criminale e del suo apporto, anche indiretto, al perseguimento dei suoi obiettivi. Pertanto, il giudice può legittimamente ritenere integrato il fumus del reato di cui all'art. 416-bis c.p. sulla base di un quadro indiziario che, pur non comprendendo la contestazione di specifici reati-fine, evidenzi in modo logico e coerente il ruolo svolto dall'indagato nell'ambito dell'associazione mafiosa, anche attraverso condotte di riciclaggio di denaro proveniente da attività estorsive. Ciò a condizione che tali condotte siano ritenute espressione dell'inserimento stabile dell'indagato nell'organizzazione criminale e del suo contributo al suo finanziamento e alla realizzazione dei suoi scopi delittuosi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO F. M. S. - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 540/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 07/06/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

sentite le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. Torchia Anselmo, il quale ha insistito nel ricorso.

La Corte osserva:

IN FATTO …

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