Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17227 del 26 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:17227PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo di reiterazione dello stesso, a prescindere dalla titolarità formale dei beni in capo all'indagato. Il giudice deve motivare in modo congruo e logico la sussistenza dei presupposti applicativi della misura cautelare, senza che possano essere censurate in sede di legittimità le valutazioni di merito relative alla ricostruzione dei fatti e all'apprezzamento degli elementi probatori. Il ricorso per cassazione è ammesso solo per vizi della motivazione così radicali da renderla inidonea a rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice, non essendo consentito in questa sede la mera formulazione di rilievi in fatto concernenti la motivazione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/12/2022 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Antonella Di Stasi;
lette le richieste scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Domenico A.R. Seccia, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 29/12/2022, il Tribunale di Palermo riget…

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