Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46363 del 21 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:46363PEN

Massima

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Il concorso di persona nel reato, ai sensi dell'art. 110 c.p., si configura quando il soggetto, pur non essendo l'autore materiale del fatto, apporta un contributo partecipativo, morale o materiale, alla realizzazione della condotta criminosa altrui, agendo con coscienza e volontà di arrecare un contributo concorsuale all'evento illecito. Tale condotta si distingue dalla mera connivenza, che invece postula un comportamento meramente passivo, inidoneo ad apportare alcun contributo alla commissione del reato. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare, sulla base degli elementi probatori, se il soggetto abbia effettivamente concorso nell'azione criminosa, anche in una fase iniziale, ovvero si sia limitato a una condotta di mera connivenza, non integrante gli estremi del concorso di persone nel reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico Ministero presso il Tribunale di Torino;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza 7/11/2012 del Tribunale per il riesame di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Domenico Gallo;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. RIELLO Luigi che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso, in subordi…

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