Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37846 del 12 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37846PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (stalking) è procedibile a querela della persona offesa, ma la querela è irrevocabile se il fatto è commesso mediante minacce reiterate. Tuttavia, il reato di stalking è procedibile d'ufficio quando è connesso con altro reato perseguibile d'ufficio. I giudici di merito possono fondare la condanna per stalking sulle dettagliate dichiarazioni della persona offesa, senza che assuma rilievo decisivo la diversa ricostruzione fornita dall'imputato, in quanto le testimonianze a discarico possono essere viziate da una visione parziale del rapporto tra le parti. Infine, il giudice di appello non può liquidare d'ufficio le spese processuali in favore della parte civile che non sia comparsa in udienza e non abbia presentato le conclusioni in forma scritta e la nota spese, difettando il requisito della presentazione di una specifica domanda sul punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/04/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CATERINA MAZZITELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MIGNOLO Olga che ha concluso chiedendo;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento senza rinvio limitatamente alla condanna alla refusione delle spese alla parte civile, inammissibilita' nel res…

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