Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6633 del 12 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:6633PEN

Massima

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Il vincolo di continuazione tra più reati non può essere affermato sulla base della sola prossimità spazio-temporale delle condotte, essendo necessario anche l'accertamento di un previo ed unitario disegno criminoso, caratterizzato dall'omogeneità delle azioni e dal nesso finalistico tra le stesse. In assenza di tali elementi, la mera contiguità dei reati non è sufficiente a integrare il vincolo di continuazione, il quale richiede una valutazione complessiva degli elementi fattuali e probatori, volta a verificare l'effettiva unità del programma delinquenziale sotteso alle diverse condotte. Il giudice è pertanto tenuto a motivare in modo esaustivo il proprio convincimento in ordine alla sussistenza o meno del vincolo di continuazione, sulla base di un'analisi approfondita delle circostanze concrete del caso, senza potersi limitare a considerazioni meramente formali o superficiali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. ST. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 08/03/2007 CORTE APPELLO di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. IANNELLI Mario, che ha richiesto declaratoria di inammissibilita'.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 08.03.2007 la Corte d'appello di Catania, in funzione di giudice dell'esecuzione, in esito a rito camerale, respingeva l&#…

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