Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20603 del 19 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20603PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare, non deve sostituire la propria valutazione di merito a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la compatibilità della motivazione con il senso comune e i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza sindacare la correttezza della ricostruzione fattuale operata dal giudice di merito, salvo che non vi sia un travisamento della prova incontestabile e decisivo. Inoltre, in tema di esigenze cautelari, la modalità della condotta tenuta in occasione del reato può essere presa in considerazione per il giudizio sulla pericolosità sociale dell'indagato, oltre che sulla gravità del fatto, e la motivazione sulla scelta della custodia cautelare in carcere quale unica misura idonea a prevenire il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie è adeguata quando, sulla base di argomenti logico-giuridici tratti dalla natura e dalle modalità di commissione dei reati nonché dalla personalità dell'indagato, il giudice indichi gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, rendono ragionevolmente ritenere tale misura la più adeguata ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, senza necessità di un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 08/07/2014 del Tribunale di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. ANGELILLIS Ciro che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;

udito per l'indagato l'Avv. (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'…

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