Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9962 del 9 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:9962PEN

Massima

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Il reato di sostituzione di persona di cui all'art. 494 c.p. si configura nella forma del tentativo quando l'agente abbia usato uno dei mezzi fraudolenti previsti dalla norma senza riuscire nell'altrui induzione in errore, che costituisce l'elemento consumativo del reato, non essendo necessario il raggiungimento del vantaggio perseguito. Pertanto, qualora l'induzione in errore non si sia verificata, ad esempio per la richiesta da parte del destinatario della condotta di esibire un documento di identità, il reato deve essere qualificato come tentativo, indipendentemente dal mancato raggiungimento del risultato pratico perseguito. Il delitto di frode informatica di cui all'art. 640-ter c.p. si configura ogni qualvolta la condotta contestata sia sussumibile nell'ipotesi dell'"intervento senza diritto" su informazioni contenute in un sistema informatico, a prescindere dalle modalità con cui l'agente sia entrato in possesso dei codici informatici utilizzati. Infatti, l'abusivo utilizzo di codici altrui, comunque ottenuti e dei quali si è entrati in possesso all'insaputa o contro la volontà del legittimo possessore, integra la fattispecie di cui all'art. 640-ter c.p. ove tali codici siano impiegati per intervenire senza diritto su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico, al fine di procurare a sé od altri un ingiusto profitto. Il giudice di merito, nel motivare il diniego delle circostanze attenuanti generiche, non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, restando disattesi o superati tutti gli altri da tale valutazione. Pertanto, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche è giustificata con motivazione esente da manifesta illogicità quando il giudice abbia adeguatamente valorizzato la gravità della condotta, realizzata in concorso con altri soggetti, con modalità professionali e con evidenti legami con un ambiente delinquenziale di non modesta caratura, nonché i precedenti penali dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/07/2021 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;
udito il Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa ((omissis)), la quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso riportandosi alla requisitoria gia' depositata.
udito il difensore:
L'avvocato DI LAURO TOMMASINO si riporta a…

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