Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13080 del 20 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13080PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto quando sussiste un nesso di pertinenzialità tra i beni stessi e il reato per il quale si procede, inteso come intrinseca e stabile strumentalità della cosa all'attività illecita, ovvero come possibilità che l'attività criminosa venga reiterata o aggravata. Tale nesso di pertinenzialità deve essere adeguatamente motivato dal giudice, il quale deve valutare concretamente le circostanze del caso, senza poter prescindere dalla data di acquisizione dei beni in relazione al tempo di commissione del reato contestato. Ove il ricorrente non abbia dedotto specificamente tale questione dinanzi al giudice del riesame, il relativo motivo di ricorso per cassazione è inammissibile, non potendo il giudice di legittimità supplire d'ufficio a tale omissione. Inoltre, l'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. VESSICHELLI M. - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriel - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 514/2013 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 16/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;

lette le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto: il rigetto;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) in sost. Avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione, (OMISSIS), avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Roma, in data 16 luglio 2013, co…

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