Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28227 del 2 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:28227PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa richiede la dimostrazione di un rapporto di stabile ed organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio criminale, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale l'interessato prende parte al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione del gruppo per il perseguimento dei comuni fini illeciti. Ai fini dell'integrazione della fattispecie di partecipazione, non è sufficiente la mera frequentazione o interazione con i membri dell'associazione, specie se giustificata da rapporti parentali o dalla ristrettezza dell'ambiente sociale, ma è necessario che il soggetto si inserisca concretamente nelle dinamiche associative, prendendo parte alle stesse con consapevolezza e volontà di contribuire al raggiungimento degli scopi del sodalizio. Quando il contributo del soggetto si sostanzia nell'esercizio di una professione, come nel caso del medico, la dimostrazione del suo inserimento organico nell'associazione deve superare il discrimine tra l'adempimento di doveri deontologici e professionali, che impongono l'obbligo di prestare assistenza a chiunque ne abbia bisogno, e la piena consapevolezza di piegare strumentalmente la propria attività a favore delle esigenze della consorteria mafiosa, condividendone natura, ispirazione e linee strategiche. A tal fine, è necessario che gli elementi indiziari, logicamente coordinati, raggiungano un livello di qualificata probabilità di colpevolezza in ordine all'inserimento del soggetto nel tessuto organizzativo dell'associazione e al suo apprezzabile contributo causale al mantenimento in vita del sodalizio e al perseguimento dei suoi obiettivi criminosi, superando la mera frequentazione o interazione con i membri del gruppo, anche se giustificata da rapporti parentali o dalla ristrettezza dell'ambiente sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 61/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 30/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

- Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr. Aurelio Galasso, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

- Udito, per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO I…

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