Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6481 del 13 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:6481PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, deve dare conto in modo adeguato e logico delle emergenze procedimentali, ritenute motivatamente attendibili, senza che possano essere censurate in sede di legittimità le valutazioni in fatto compiute, come quelle relative alla credibilità dei collaboratori di giustizia e alla ricostruzione del ruolo dell'indagato nell'ambito dell'associazione di tipo mafioso dedita al traffico di stupefacenti. La presunzione di adeguatezza della misura cautelare, prevista per i reati aggravati ai sensi dell'art. 7 d.l. n. 152/1991, non può essere superata in assenza di elementi concreti che dimostrino l'insussistenza del pericolo di reiterazione del reato, tenuto conto della gravità dei fatti contestati e della personalità negativa dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. GA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/05/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MILO NICOLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che

ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;

Non e' comparso il difensore.

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