Il procedimento di legittimazione delle occupazioni abusive di terreni gravati da usi civici ha carattere amministrativo e le relative funzioni sono state trasferite alle regioni, mentre al Commissario per il riordino degli usi civici sono assegnate le sole attribuzioni di carattere giurisdizionale, inerenti all'accertamento della demanialità del suolo in caso di contestazione. Ai fini dell'accoglimento della domanda di legittimazione, quale provvedimento favorevole produttivo di effetti latamente riconducibili alla concessione di beni pubblici, è necessaria la coesistenza delle seguenti condizioni: l'occupatore abbia apportato al fondo sostanziali e permanenti migliorie, la zona occupata non interrompa la continuità dei terreni di demanio civico, l'occupazione duri da almeno dieci anni. Tali condizioni devono essere accertate con rigore, anche in relazione a possibili esigenze prioritarie di tutela dell'ambiente che non possano essere altrimenti soddisfatte se non con la conservazione dei beni al regime di appartenenza di cui alla legge n. 1766 del 1927. Il procedimento di legittimazione richiede il coinvolgimento del comune interessato, in quanto ente esponenziale della collettività titolare dei diritti di uso civico, al fine di acquisire indicazioni circa l'esistenza di esigenze della collettività da valutare in sede di legittimazione. La determinazione e la decorrenza dei canoni dovuti in conseguenza della legittimazione appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario.