Il canone patrimoniale non ricognitorio di cui all'art. 27 del D.Lgs. 285/1992 (Codice della strada) non può essere cumulato con il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) di cui all'art. 63 del D.Lgs. 446/1997, in quanto quest'ultimo costituisce il limite massimo di prelievo per l'occupazione di beni pubblici appartenenti al demanio stradale. Il Comune non può, pertanto, prevedere l'applicazione del canone non ricognitorio in aggiunta al COSAP, dovendo invece detrarre dall'importo del COSAP gli eventuali altri canoni già riscossi per la medesima occupazione, fatti salvi quelli connessi a prestazioni di servizi. Inoltre, in assenza del decreto ministeriale previsto dall'art. 67 del regolamento di attuazione del Codice della strada, il Comune non può esercitare il potere regolamentare di cui all'art. 27, essendo necessaria un'apposita istruttoria per la determinazione del canone in relazione alle caratteristiche specifiche di ciascun rapporto concessorio, secondo i criteri definiti dalla legge. Infine, il canone non può essere imposto per le occupazioni che ricadono nelle fasce di rispetto stradali, in quanto trattasi di superfici laterali rispetto alle strade che possono essere di proprietà di soggetti diversi dall'Ente locale, i quali ne conservano la titolarità e la disponibilità ancorché con le limitazioni derivanti dalla presenza del vincolo conformativo della proprietà.