Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47388 del 15 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:47388PEN

Massima

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La misura di prevenzione patrimoniale della confisca può essere disposta sui beni che costituiscano "frutto di attività illecite", ovvero che siano derivati da un'attività imprenditoriale che, pur non giovandosi direttamente di immissioni di capitali di origine illecita, tragga dal rapporto con il sodalizio mafioso rilevanti vantaggi nel relativo svolgimento, operando al contempo nell'interesse del sodalizio. Tuttavia, la pericolosità sociale, oltre ad essere presupposto ineludibile della confisca di prevenzione, ne è anche misura temporale, sicché il giudice deve accertare se essa investa l'intero percorso esistenziale del proposto o se sia individuabile un momento iniziale ed un termine finale, al fine di stabilire se siano suscettibili di ablazione tutti i beni riconducibili al proposto ovvero soltanto quelli ricadenti nel periodo temporale individuato. Ove non sia possibile determinare con precisione l'inizio e la fine della pericolosità qualificata, la confisca può comunque attingere anche beni acquisiti in periodo successivo a quello di cessazione della condotta permanente, laddove ricorra una pluralità di indici fattuali altamente dimostrativi della diretta derivazione causale delle acquisizioni patrimoniali dalla provvista formatasi nel periodo di compimento dell'attività delittuosa. Inoltre, per le imprese definite "a partecipazione mafiosa", nelle quali il titolare non è un prestanome ma rappresenta anche i propri interessi, è necessario accertare, ai fini della determinazione dei patrimoni confiscabili, se vi sia stato un inquinamento del ciclo aziendale e da quale momento ciò sia avvenuto; laddove la vita dell'impresa sia stata fin dall'inizio condotta con mezzi illeciti, nel senso che il consolidamento e l'espansione dell'attività imprenditoriale siano stati agevolati da un'organizzazione criminale, tutto il capitale sociale e l'intero patrimonio aziendale ne risultano contaminati, divenendo essi stessi parti dell'impresa mafiosa e, come tali, soggetti a confisca, a nulla rilevando l'iniziale carattere lecito della quote versate dai diversi soci.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Renato - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 11/11/2021 della Corte d'appello di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRINA TUDINO;
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione, Maria francesca Loy, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
letti i motivi nuovi proposti nell'interesse di (OMISSIS…

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