La reiterazione di vincoli urbanistici di inedificabilità assoluta, imposti per finalità di tutela ambientale e paesaggistica, non è soggetta all'obbligo di indennizzo, in quanto tali vincoli non hanno carattere espropriativo ma mirano a conformare la proprietà privata al perseguimento di interessi pubblici di rilievo costituzionale, quali la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio. La durata decennale di tali vincoli, prevista dalla normativa provinciale, non è di per sé incostituzionale, in quanto la competenza esclusiva della Provincia in materia urbanistica consente di derogare al limite quinquennale stabilito dalla legislazione statale. Inoltre, la reiterazione di tali vincoli non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente il richiamo ai principi generali dello strumento urbanistico, in considerazione della natura conformativa e non ablativa di tali limitazioni. Infine, in capo ai proprietari incisi da tali vincoli non sussiste un affidamento qualificato ad una diversa destinazione edificatoria, trattandosi di una mera aspettativa generica, analoga a quella di ogni altro proprietario. Pertanto, la mancata previsione di un indennizzo per la reiterazione di vincoli urbanistici di inedificabilità assoluta imposti per finalità di tutela ambientale e paesaggistica non contrasta con i principi costituzionali.