Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la legittimità delle deliberazioni del Consiglio comunale di Bari relative all'adozione di varianti normative alle norme tecniche di attuazione del P.R.G., ha enunciato i seguenti principi giuridici: 1. Le varianti agli strumenti urbanistici generali conformi alla legge regionale n. 56/1980 non sono soggette ai limiti contenutistici previsti dall'art. 55 di tale legge e dall'art. 20, comma 3, della legge regionale n. 20/2001, in quanto l'accertamento della conformità dello strumento urbanistico generale, effettuato con atti non impugnati, elide l'obbligo di adeguamento. 2. L'amministrazione comunale può legittimamente adottare varianti normative agli strumenti urbanistici, purché nel rispetto del principio di nominatività e tipicità degli atti amministrativi, senza introdurre nuove categorie di strumenti di pianificazione non previste dalla legge. 3. È illegittima la previsione di subordinare i piani attuativi alle disposizioni di un "Programma per il riequilibrio e lo sviluppo urbanistico del territorio" (P.ri.sv.u.t.), in quanto tale strumento non è tipizzato dalla normativa urbanistica vigente, eccedendo i limiti del potere discrezionale dell'amministrazione comunale. 4. È parimenti illegittima la disciplina transitoria di "salvaguardia" contenuta nell'art. 59-bis delle norme tecniche di attuazione, in quanto introduce limitazioni agli interventi edilizi ammissibili che esulano dalle misure di salvaguardia tipiche, volte a evitare la realizzazione di interventi in contrasto con il piano regolatore adottato.