Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12662 del 25 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12662PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il divieto di reformatio in peius, sancito dall'art. 597 c.p.p., impedisce al giudice di secondo grado di aggravare la posizione dell'imputato in assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero, anche in sede di rinvio a seguito di annullamento parziale della sentenza di appello. Pertanto, nel rideterminare la pena a seguito di annullamento parziale, il giudice del rinvio non può applicare un aumento sanzionatorio superiore a quello già stabilito in precedenza dal giudice di secondo grado, salvo che ciò non sia reso necessario dalla modifica di circostanze aggravanti o dalla diversa applicazione di norme sanzionatorie. Il rispetto del divieto di reformatio in peius costituisce un principio cardine del sistema processuale penale, volto a garantire l'imputato da indebiti aggravi della propria posizione in assenza di una specifica impugnazione da parte dell'accusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 11101/2014 CORTE APPELLO di NAPOLI del 28/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/03/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. TRONCI ANDREA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI PAOLO, che ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'impugnata sentenza;
Udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglime…

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