Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La responsabilità concorsuale dei conducenti in un sinistro stradale, ai sensi dell'art. 2054 c.c., comma 2, comporta l'obbligo di risarcire i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dai congiunti della vittima, anche in caso di decesso immediato di quest'ultima. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella liquidazione del danno morale e patrimoniale vantato jure proprio dai congiunti, purché motivi adeguatamente la propria decisione. Il mancato o ritardato pagamento del risarcimento dovuto legittima il riconoscimento degli interessi, anche in forma composta, a favore dei danneggiati, in applicazione degli artt. 1223, 1224, 1283, 2056 e 2058 c.c. L'onere di provare l'invalidità della procura con cui la società appellante ha agito in giudizio grava sulla parte che la contesta, salvo che il potere rappresentativo non derivi da atti non soggetti a pubblicità legale. Il rispetto del requisito di specificità dei motivi di appello, di cui all'art. 342 c.p.c., è soddisfatto quando l'appellante invoca l'applicazione di un principio di diritto diverso rispetto a quello enunciato nella sentenza impugnata.