Il diritto al contributo per la riparazione, ricostruzione o delocalizzazione di immobili danneggiati da eventi calamitosi, previsto dall'art. 7, comma 2, dell'OPCM n. 3865/2010, che ha introdotto il comma 3 dell'art. 3 dell'OPCM n. 3825/2009, configura una posizione di diritto soggettivo patrimoniale in capo ai proprietari degli immobili danneggiati, la cui sussistenza è subordinata al mero accertamento dei presupposti di fatto tassativamente indicati dalla legge, senza alcun margine di discrezionalità amministrativa. Pertanto, la cognizione della relativa controversia spetta al giudice ordinario, in quanto estranea alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, non rientrando nella materia dell'urbanistica e dell'edilizia. Il riconoscimento del contributo non dipende da valutazioni discrezionali della pubblica amministrazione, ma dall'accertamento della sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, quali l'adibizione dell'immobile a prima abitazione, l'entità del danno e il rispetto dei limiti quantitativi stabiliti. In tali ipotesi, il privato vanta una posizione di diritto soggettivo, tutelabile dinanzi al giudice ordinario, non residuando in capo all'amministrazione alcun margine apprezzabile di valutazione discrezionale circa l'an, il quantum ed il quomodo del riconoscimento dei benefici.