Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34544 del 8 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34544PEN

Massima

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Il reato di sottrazione di beni pignorati si estingue per prescrizione, decorso il termine massimo previsto dalla legge, indipendentemente dalla valutazione di eventuali vizi di motivazione della sentenza di condanna, in applicazione del principio di tassatività delle cause di estinzione del reato. La Corte di Cassazione, nel pronunciare l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, ha affermato che, una volta accertata la sussistenza della causa di estinzione del reato per intervenuta prescrizione, ogni deduzione relativa a vizi di motivazione della pronuncia di condanna risulta preclusa dalla regola posta dall'art. 129 c.p.p., comma 1, che impone al giudice di pronunciare sentenza di assoluzione o di non luogo a procedere, anche se il reato risulta estinto per una causa diversa dal proscioglimento nel merito. Tale principio, di carattere generale, trova applicazione ogni qualvolta il reato risulti estinto per una causa diversa dall'accertamento della responsabilità o dell'innocenza dell'imputato, come nel caso della prescrizione, la quale determina l'impossibilità di una pronuncia di merito sulla fondatezza dell'imputazione, rendendo superfluo l'esame di eventuali vizi della motivazione della sentenza di condanna. La massima afferma dunque che, in presenza di una causa di estinzione del reato, il giudice è tenuto a pronunciare sentenza di non luogo a procedere o di assoluzione, senza poter entrare nel merito delle questioni relative alla correttezza della motivazione della pronuncia impugnata, in applicazione del principio di tassatività delle cause di estinzione del processo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovan - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 27/10/2011 della Corte di appello di Roma;

visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Giovanni Conti;

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Volpe Giuseppe, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1 Con sentenza emessa in data 27 ottobre 2011 …

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