L'occupazione temporanea non finalizzata all'esproprio di aree edificate, che comporti la demolizione di costruzioni esistenti, è legittima ai sensi dell'art. 49 del d.P.R. n. 327 del 2001 qualora risulti necessaria per la corretta esecuzione dei lavori pubblici, a condizione che sia motivata in ordine alla sua strumentalità, necessità e provvisorietà, e che sia previsto il ripristino di quanto demolito o il pagamento di un'adeguata indennità al proprietario. La demolizione dei manufatti edificati sull'area non determina un'irreversibile trasformazione del suolo, che deve essere restituito al proprietario al termine dell'occupazione, essendo compatibile con l'occupazione temporanea l'eliminazione del bene costruito, purché adeguatamente ristorata. L'approvazione del progetto esecutivo di variante da parte dell'autorità espropriante, ai sensi dell'art. 169, comma 6, del d.lgs. n. 163 del 2006, è legittima qualora le modifiche al piano espropriativo siano state adeguatamente motivate e comunicate ai sensi dell'art. 166 del medesimo decreto legislativo.