Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27318 del 12 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:27318PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo costituzionalmente garantito, non può essere esercitato in modo tale da superare i limiti della continenza e della pertinenza, ledendo ingiustificatamente la reputazione altrui. Pertanto, le espressioni offensive e gratuitamente aggressive, anche se inserite in un contesto di polemica politica, non rientrano nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di critica e integrano il reato di diffamazione. La scriminante dello stato d'ira, prevista dall'art. 599 c.p., comma 2, può essere riconosciuta solo ove sia effettivamente provata la sussistenza di tale stato d'animo, non potendo essere automaticamente desunta dalla mera circostanza che le dichiarazioni offensive siano state proferite in risposta a precedenti affermazioni ritenute lesive della propria reputazione. Inoltre, la scriminante dello stato d'ira non può essere estesa a soggetti diversi da quello che ha agito in tale stato, essendo una causa di giustificazione strettamente personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. MI. N. IL (OMESSO) quale P.C.;

contro

Sa. Mi. imp. e P.C.;

Co. Si. N. IL (OMESSO);

Fo. An., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/04/2006 CORTE APPELLO di CAGLIARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

Udite le conclusioni di rigetto del S.P.G., di G. IZZO;

u…

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