Il ricorso proposto avverso il verbale della Commissione Tecnica del Comune di Roma è dichiarato irricevibile per tardività, in quanto la notifica dello stesso all'amministrazione comunale e il deposito del ricorso non sono avvenuti nel rispetto dei termini prescritti. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, in applicazione della disciplina di cui all'art. 120 del Codice del Processo Amministrativo, relativa alle procedure di affidamento di incarichi, ha rilevato l'inammissibilità del ricorso per il mancato rispetto dei termini perentori previsti per la sua proposizione. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il rispetto dei termini processuali, specie in materia di procedure ad evidenza pubblica, costituisce un requisito essenziale per la validità e l'ammissibilità del ricorso, a tutela dell'interesse pubblico al corretto e tempestivo svolgimento delle procedure di affidamento. L'inosservanza dei termini perentori stabiliti dalla legge comporta l'inammissibilità del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza nel merito delle censure proposte, in quanto la tempestività della proposizione del ricorso rappresenta un presupposto processuale imprescindibile per l'esame del merito della controversia. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è pertanto la seguente: il rispetto dei termini processuali perentori costituisce un requisito essenziale per l'ammissibilità del ricorso, specie in materia di procedure ad evidenza pubblica, a tutela dell'interesse pubblico al corretto e tempestivo svolgimento delle procedure di affidamento; l'inosservanza di tali termini comporta l'inammissibilità del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza nel merito delle censure proposte.