Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15016 del 18 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15016PEN

Massima

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Il reato di accesso abusivo a sistema informatico (art. 615-ter c.p.) si configura quando l'agente accede o si mantiene in un sistema informatico o telematico senza averne la sostanziale autorizzazione, a prescindere dalle finalità specifiche perseguite, essendo sufficiente la mera violazione delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema o il compimento di operazioni ontologicamente diverse da quelle per le quali l'accesso è consentito. Pertanto, l'accesso effettuato da un soggetto, mediante l'utilizzo di una password rilasciata per finalità diverse da quelle amministrative svolte dall'agente, per visionare dati contenuti in un sistema informatico di cui non ha l'autorizzazione sostanziale, integra il reato di accesso abusivo a sistema informatico, a prescindere dalla durata dell'accesso e dall'assenza di prova della duplicazione dei dati, in quanto la sola visione dei dati è di per sé penalmente rilevante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 23/09/2010 della Corte d'Appello di Genova;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Delehaye Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenz…

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