Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37536 del 9 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:37536PEN

Massima

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Il giudicato cautelare, formatosi a seguito di una decisione definitiva sulla sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una misura cautelare, preclude la possibilità di rimettere in discussione le questioni di fatto e di diritto già esaminate e decise, salvo il sopravvenire di nuovi elementi idonei a superare la valutazione precedente. Pertanto, in assenza di elementi di novità, il giudice non può riesaminare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una misura cautelare già oggetto di precedente valutazione, in quanto ciò comporterebbe una inammissibile duplicazione del giudizio e una violazione del principio del ne bis in idem cautelare. Tale principio trova giustificazione nella necessità di garantire la certezza delle situazioni giuridiche e l'economia processuale, evitando la reiterazione di identiche istanze e la conseguente riattivazione della procedura relativa, con costi materiali e di tempo pregiudicanti l'efficienza e la celerità dell'accertamento penale cautelare. Peraltro, l'esigenza di evitare la duplicazione dei giudizi in materia de libertate è ancora più marcata considerando che il ricorso per riesame e l'appello cautelare garantiscono già un ampio sindacato sulla sussistenza dei requisiti per l'applicazione della misura cautelare. Pertanto, il mero decorso del tempo in custodia cautelare non è di per sé sufficiente a superare il giudicato cautelare, se non quando sia associato a sicura valenza sintomatica in ordine al mutamento della situazione apprezzata all'inizio del trattamento cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. BASSI Alessandr - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/05/2016 del Tribunale di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BASSI Alessandra;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ROSSI Agnello, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore, avv. Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO…

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