Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle procedure di gara per l'affidamento di contratti pubblici, l'amministrazione aggiudicatrice è tenuta a predeterminare in modo chiaro e specifico i criteri motivazionali e sub-criteri da applicare per l'attribuzione dei punteggi alle offerte tecniche, anche se l'art. 83, comma 4, del d.lgs. n. 163/2006 prevede tale obbligo "ove necessario". Tuttavia, qualora l'amministrazione non abbia inizialmente fissato tali criteri, essa può provvedere a determinarli prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte tecniche, in applicazione del principio generale di motivazione di cui all'art. 3 della l. n. 241/1990. L'amministrazione deve quindi motivare adeguatamente l'attribuzione dei punteggi alle singole voci di valutazione delle offerte, senza limitarsi a indicare il punteggio numerico complessivo. Nell'esame e valutazione delle offerte, l'amministrazione deve attenersi ai criteri predeterminati, valutando in modo puntuale e congruamente motivato le caratteristiche tecniche ed i servizi offerti dai concorrenti, senza operare scelte irrazionali o illogiche che determinino disparità di trattamento. L'amministrazione, inoltre, nel rinnovare parzialmente la procedura di gara a seguito di annullamento giurisdizionale, deve conformarsi ai principi e alle statuizioni contenuti nella sentenza che ha disposto l'annullamento, senza discostarsi dal decisum del giudice.