Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15959 del 26 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15959PEN

Massima

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Il rilascio di false attestazioni da parte di un'impresa, finalizzate a ottenere indebitamente benefici contributivi previsti per l'assunzione di lavoratori in mobilità, integra il reato di truffa aggravata ai danni dell'INPS di cui all'art. 640, comma 2, n. 1, c.p. e non il meno grave reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p. Ciò in quanto la condotta fraudolenta non si limita a una mera attestazione falsa, ma si fonda su una serie coordinata di artifici volti a creare artificiosamente i presupposti per l'ottenimento dei benefici, attraverso la messa in mobilità fittizia di lavoratori e la creazione di società collegate, occultando il reale assetto imprenditoriale. Tale condotta, pertanto, integra gli estremi della truffa aggravata, essendo idonea a indurre in errore l'ente erogatore circa la sussistenza dei requisiti per l'ottenimento dei benefici contributivi, determinando così un ingiusto profitto a danno dell'INPS. Il sequestro preventivo per equivalente è quindi misura cautelare applicabile in relazione a tale fattispecie delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 05/04/2011 del Tribunale di Lecce;

visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Giovanni Conti;

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per…

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