Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33220 del 29 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:33220PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore l'amministrazione pubblica erogante, inducendola a concedere un contributo o un finanziamento in assenza dei requisiti previsti dalla legge. Tale fattispecie si differenzia dal reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.) in quanto, in quest'ultimo caso, la condotta fraudolenta non è necessaria, essendo sufficiente la semplice presentazione di dichiarazioni o documenti falsi. Pertanto, la qualificazione giuridica del fatto come truffa aggravata è corretta quando l'imputato si è avvalso di artifici e raggiri, come la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa falsa, per ottenere indebitamente l'erogazione di un contributo pubblico. In tali ipotesi, la sussistenza dell'elemento psicologico del dolo specifico di ingiusto profitto e dell'induzione in errore dell'amministrazione pubblica erogante integra gli estremi del reato di cui all'art. 640-bis c.p., a prescindere dall'effettivo conseguimento del profitto. Inoltre, una volta accertata la responsabilità dell'imputato, la dichiarazione di estinzione del reato per intervenuta prescrizione non impedisce la conferma delle statuizioni civili, con la condanna al risarcimento del danno e al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile costituita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovan - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1740/2014 pronunciata in data 2/12/2014 dalla Corte d'Appello di Catanzaro, con la quale, in riforma della sentenza del Tribunale di Catanzaro del 18.10.2010, dichiarava di non doversi procedere nei confronti dell'imputato poiche' i reati a lui ascritti risultavano estinti per sopravvenuta prescrizione, confermava le statuizioni civili e condannava (OMISSIS) alla rifusione delle spese processuali sostenute dalla costituita parte c…

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