Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 33312 del 7 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:33312PEN

Massima

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La consapevole partecipazione di un soggetto a un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, quali: l'esistenza di profondi vincoli di scopo e di familiarità tra gli associati, l'omogeneità delle opzioni di vita, l'organizzazione gerarchica, l'operatività secondo moduli predefiniti, l'uso di un linguaggio criptico e convenzionale, l'assunzione di un ruolo organico e stabile all'interno del progetto criminoso, nonché la coincidenza di luoghi, orari e attivazione di celle telefoniche con i reati contestati. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione di una misura cautelare personale, anche in assenza di una prova diretta della partecipazione consapevole dell'indagato, essendo sufficiente un giudizio di qualificata probabilità in ordine alla sua responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo G. - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - rel. Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FA. FL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 357/2011 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 02/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANINO ZECCA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Vincenzo Geraci quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza resa in sede di riesame, in esito all'udienza del 2/3/2011, il Tribunale di Torino ha confermato l'ord…

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