Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1065 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:1065SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, afferma il principio secondo cui il venir meno dell'interesse alla coltivazione del giudizio da parte del ricorrente comporta l'improcedibilità del ricorso stesso, indipendentemente dalla legittimità o meno del provvedimento impugnato. Tale principio trova applicazione nei casi in cui, durante il corso del giudizio, intervengano fatti o circostanze che rendano il ricorso privo di utilità pratica per il ricorrente, determinando così la cessazione della materia del contendere. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito della legittimità dell'atto impugnato. La compensazione delle spese di lite tra le parti, disposta dal Tribunale nel caso di specie, rappresenta un corollario di tale principio, in considerazione dell'andamento della controversia e della sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/01/2017

N. 01065/2017 REG.PROV.COLL.

N. 10224/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10224 del 2012, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via ((omissis)), n.21;

contro

Ministero della giustizia, Corte d'Appello di Roma, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la cui sede domicilia in Roma, via dei Portoghesi, n.12;

per l'annullamento

del provvedimento a mezzo del quale il ricorrente è stato escluso dalla partecipazione alle prove dell’esame per l’iscrizione all’Albo degli avvocati indetto con d.m. 4 settembre 2012 e, o…

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