Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26261 del 24 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26261PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione di un provvedimento cautelare, è normativamente precluso dalla possibilità di sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta dal giudice di merito, dovendo limitare il sindacato alla verifica della coerenza strutturale e logica della motivazione stessa, senza poter vagliare la tenuta di eventuali modelli argomentativi alternativi. Pertanto, le censure di merito proposte dal ricorrente, che si risolvono nella mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di primo grado, sono da ritenersi inammissibili, in quanto superano i limiti cognitivi del giudice di legittimità, il quale deve fare riferimento esclusivamente all'eventuale mancanza, illogicità o contraddittorietà della motivazione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MONASTERO Francesco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. VI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 22/10/2008 TRIB. LIBERTA' di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHINDEMI DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. FRATICELLI Mario, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito l'avv. D'((omissis)) che riporta ai motivi del ricorso e ne chiede l'accoglimento.

OSSERVA

1) Il Tribunale per il riesame di Roma, co…

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