Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27085 del 26 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27085PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede la prova della consapevolezza dell'imputato di far parte di un'organizzazione criminale strutturata secondo il modello tipico dell'associazione mafiosa, caratterizzata dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, nonché dalla sua effettiva partecipazione alle attività illecite del sodalizio, anche attraverso il contributo di singoli atti o comportamenti. La valutazione della sussistenza di tali elementi costitutivi deve essere effettuata sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi di prova, senza che sia necessaria la dimostrazione della diretta partecipazione dell'imputato a specifici reati-fine dell'associazione. Tuttavia, l'accertamento della responsabilità penale per il reato associativo richiede che la condotta dell'imputato sia riconducibile in modo univoco allo schema giuridico del reato contestato, senza che possano residuare dubbi o incertezze sulla sua effettiva riconducibilità alla fattispecie criminosa. Pertanto, la motivazione della sentenza di condanna deve dare conto in modo esaustivo delle ragioni per le quali la condotta dell'imputato è stata ritenuta integrare gli elementi costitutivi del reato di partecipazione ad associazione mafiosa, confutando in modo puntuale le deduzioni difensive volte a escludere tale qualificazione giuridica. Analogamente, la determinazione della pena deve essere adeguatamente motivata, con riferimento all'applicazione di eventuali circostanze aggravanti o attenuanti, nel rispetto del principio di legalità e di irretroattività della norma penale più sfavorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 16/12/2013 della Corte d'appello di Reggio Calabria;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Anna Petruzzellis;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Canevelli Paolo che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi per rinuncia.

RITENUTO IN FATTO…

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