Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15978 del 10 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15978PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando l'agente compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere il reato, che non si realizza per cause indipendenti dalla sua volontà. L'idoneità degli atti deve essere valutata in concreto, sulla base di una prognosi ex ante, tenendo conto di tutte le circostanze di tempo, luogo e modalità dell'azione, senza essere condizionata dagli effetti realmente raggiunti. Pertanto, il reato di tentato omicidio sussiste anche quando l'azione lesiva non cagiona la morte della vittima, purché gli atti compiuti siano astrattamente idonei a provocarla e l'agente abbia agito con dolo omicidiario, nella forma del dolo diretto o alternativo. L'irrilevanza dell'effettiva gravità delle lesioni subite dalla vittima discende dal principio per cui il tentativo di reato è integrato anche quando l'azione non si compie o l'evento non si verifica. Ciò vale a maggior ragione quando l'evento si è verificato, seppur con minore intensità rispetto a quanto voluto dall'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. NOVIK Adet Ton - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2932/2012 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 12/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADET TONI NOVIK;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Venezia con sentenza emessa in seguito al rito abbreviato in dat…

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