Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23345 del 6 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23345PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza di merito, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dal giudice di appello, salvo che non rilevi vizi logici manifesti o carenze argomentative decisive nell'iter motivazionale seguito dal giudice di merito. La Corte di cassazione è infatti limitata a verificare la logicità e la coerenza interna della motivazione, senza poter riesaminare il compendio probatorio nel suo complesso, atteso che la rivalutazione delle risultanze istruttorie rientra nella esclusiva competenza del giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a prospettare una diversa interpretazione degli elementi di prova, senza individuare specifici e decisivi vizi della motivazione, è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1281/2011 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 19/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/05/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRA RECCHIONE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
udito, per la parte civile, Avv. (OMISSIS) che insiste per l'accoglimento…

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