Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25695 del 16 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25695PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata dalla Corte di Appello, in sede di gravame avverso il provvedimento del Tribunale, sulla base di una motivazione adeguata che ricostruisca il quadro di pericolosità sociale del proposto, anche in assenza di una precedente condanna penale, purché siano presenti elementi sufficienti a supporto della pericolosità sociale. Tuttavia, il ricorso per cassazione avverso il decreto della Corte di Appello è ammesso esclusivamente per violazione di legge, non essendo consentito il sindacato sulla motivazione, salvo il caso di totale omissione o manifesta illogicità. Inoltre, il terzo interessato alla restituzione di beni confiscati, diverso dall'imputato o dall'indagato, deve essere rappresentato da un difensore munito di procura speciale per il giudizio di legittimità, non essendo sufficiente la sola nomina del difensore effettuata dinanzi all'autorità procedente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

(OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso il decreto della Corte di appello di Napoli del 7 maggio 2013.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis));

lette le conclusioni del sostituto procuratore generale ((omissis)) sulla inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con il provvedimento impugnato la Corte di appello di Napoli ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) (quale imputato) e …

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