Cassazione penale Sez. II sentenza n. 294 del 9 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:294PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., può essere provata in modo rigoroso e convincente attraverso l'analisi complessiva di un complesso di elementi probatori, tra cui in particolare le intercettazioni ambientali e telefoniche, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le precedenti pronunce giurisdizionali che abbiano accertato la persistente operatività della consorteria criminale. Il giudice di merito può legittimamente ritenere dimostrata l'attualità della capacità intimidatrice e di assoggettamento della popolazione da parte dell'associazione mafiosa, anche sulla base di specifici episodi che ne evidenzino la perdurante forza di intimidazione, senza che sia necessario un accertamento diretto della percezione di tale forza da parte della collettività. Inoltre, l'appartenenza dell'imputato all'associazione può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali i suoi contatti con esponenti di spicco della consorteria, la sua conoscenza degli interessi economici della stessa e le sue aspirazioni a ricoprire cariche di rilievo all'interno dell'organizzazione. In tale contesto, l'interpretazione data dal giudice di merito al significato delle conversazioni intercettate, anche quando il linguaggio utilizzato sia criptico o cifrato, è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti travisata in modo evidente e decisivo. Infine, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente motivato con l'assenza di elementi positivi che ne giustifichino la concessione, pur in presenza di una riduzione della pena sulla base della valutazione complessiva dei criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PACILLI G. - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 10838/2015 della Corte d'appello di Reggio Calabria del 23.6.2015;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita nella pubblica udienza del 5.10.2017 la relazione fatta dal Consigliere Dr. Giuseppina Anna Rosaria Pacilli;
Udito il Sostituto Procuratore Generale in persona di Dr. Viola Alfredo Pompeo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accogliment…

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