Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10380 del 11 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:10380PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato richiede la prova specifica del contributo causale del concorrente, non essendo sufficiente il mero riferimento alla sua presenza sul luogo del fatto e al rinvenimento di ulteriore materiale esplodente. Il giudice di merito è tenuto a motivare in modo adeguato sulla forma concreta in cui si è manifestata la partecipazione del concorrente, in rapporto di causalità efficiente con le attività poste in essere dagli altri concorrenti, non potendo confondersi l'atipicità della condotta criminosa concorsuale con l'indifferenza probatoria circa le modalità del suo manifestarsi nella realtà. L'omessa o insufficiente motivazione su tali aspetti determina l'annullamento della sentenza agli effetti civili, con rinvio per nuovo esame al giudice competente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2983/2011 CORTE APPELLO di BARI, del 06/12/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione dott. S. Spinaci, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione.

Udito altresi' …

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