Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18485 del 17 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:18485PEN

Massima

Massima ufficiale
L'aggravante dell'aver profittato di circostanze tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, prevista dall'art. 61, comma primo, n. 5), cod. pen., è integrata della ricorrenza di condizioni oggettive che siano concretamente agevolative del compimento dell'azione criminosa. (In applicazione del principio, è stata ravvisata l'aggravante in relazione al delitto di peculato posto in essere dal cancelliere, appropriatosi delle somme riscosse a titolo di sanzioni penali e spese di giustizia, per aver profittato dell'affidamento che in lui era riposto dai dirigenti, dal personale e dall'utenza dell'ufficio giudiziario, cui era stato per anni addetto quale unico funzionario). (Dichiara inammissibile, CORTE APPELLO CALTANISSETTA, 24/01/2019) (Leggi la sentenza estesa)

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetan - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/01/2019 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GAETANO DE AMICIS;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PINELLI MARIO MARIA STEFANO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
Uditi i difensori:
avvocato (OMISSIS) per l'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO del foro di ROMA in di…

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