Il provvedimento con il quale il tribunale decide il reclamo avverso il decreto o l'ordinanza di archiviazione, ai sensi dell'art. 410-bis c.p.p., comma 3, costituisce "ordinanza non impugnabile". Pertanto, in applicazione del principio di tipicità dei mezzi di impugnazione e della legittimazione ad impugnare, desumibile dall'art. 568 c.p.p., il ricorso per cassazione avverso tale ordinanza è inammissibile. Tale previsione di non impugnabilità in sede di legittimità non si pone in contrasto con l'art. 24 Cost. e con l'art. 2 del 7° Protocollo addizionale CEDU, in quanto la persona offesa ha comunque la possibilità di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni in sede di reclamo, nel rispetto del principio del contraddittorio e del diritto di difesa. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che decide il reclamo della persona offesa contro il provvedimento di archiviazione deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.