Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12312 del 2 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12312PEN

Massima

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Il giudizio di ammissibilità della richiesta di revisione di una sentenza di condanna penale deve essere effettuato attraverso una comparazione delle nuove prove addotte con quelle su cui si fonda la sentenza impugnata, al fine di verificare l'attitudine dimostrativa delle nuove prove rispetto al risultato finale del proscioglimento. L'istituto della revisione costituisce un mezzo straordinario di impugnazione che consente, in casi tassativi, di rimuovere gli effetti del giudicato, dando priorità all'esigenza di giustizia sostanziale rispetto a quella di certezza dei rapporti giuridici. Pertanto, l'efficacia risolutiva del giudicato non può avere come presupposto una diversa valutazione del dedotto o una inedita disamina del deducibile, bensì l'emergenza di nuovi elementi estranei e diversi da quelli del definito processo. In applicazione di tali principi, la richiesta di revisione deve essere dichiarata inammissibile qualora le nuove prove addotte si traducano sostanzialmente in una mera rivalutazione dei fatti e delle circostanze già oggetto del giudizio, senza apportare elementi idonei a dimostrare il proscioglimento dell'imputato. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che ha rigettato la richiesta di revisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla cassa delle ammende, in assenza di ragioni per escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO), nata a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 25-7-11 della Corte di Appello di Trieste;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis));

Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

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